Violenza sulle donne. Aspetti psicologici, psicopatologici e sociali.

Non passa giorno senza che i mass media ci informino dell'ennesima violenza nei confronti di una donna. La gravità di questo fenomeno ha favorito un interesse finalizzato a comprendere le cause della sua diffusione, che s'inserisce nelle trame di una società "liquida" sempre più incapace di ascoltare le ragioni dell'altro, di sostenere i principi dell'integrazione e della tolleranza. Siamo infatti testimoni di un'epoca contrassegnata dal culto dell'Io, ovvero dal culto della riedizione di un godimento che nega la realizzazione di una soggettività desiderante, autonoma. Ma a caratterizzare l'uomo post-moderno è anche una minore competenza nella gestione dei propri vissuti emotivi, chiamata tecnicamente alessitimia, che si traduce in una sostanziale difficoltà ad entrare in sintonia con l'Altro (sociale). Come indicato da numerose ricerche, la violenza sulle donne viene agita il più delle volte proprio da uomini alessitimici; incapaci di tollerare il rifiuto, emotivamente freddi, o al contrario emotivamente vulnerabili e spesso motivati da insostenibili sentimenti di gelosia, angoscia abbandonica, rabbia narcisistica. Proprio per la complessità del tema affrontato in questo volume, è necessario non ridurre il discorso a questioni ideologiche dell'uno "contro" l'altra; è opportuno invece rifarci ad un approccio scientifico capace di rispondere ai diversi interrogativi che possono riguardare ad esempio le caratteristiche psicologiche e psicopatologiche degli uomini che usano violenza nei confronti di una donna, le peculiarità del processo di vittimizzazione della donna, la natura della relazione fra offender e vittima, gli effetti psicopatologici sulla vittima delle violenze subite, il profilo psicologico (in alcuni casi anche psicopatologico) della vittima, ecc.